|
|
L'ENI all'EXPOL'Eni come sponsor dell'EXPO è criticata soprattutto per il suo lavoro in Congo.
L'Eni opera nella parte più piccola del Congo, detto Congo-Brazzaville. La regione è ricca: ha solo tre milioni di abitanti ma ha riserve di petrolio di due milioni e mezzo di barili. Altra ricchezza per la nazione è l'oro. Ma la popolazione vive poveramente ed è concentrata nelle città principali. Lo stato ha un debito estero di oltre 5 milliardi franchi, la gente ha una speranza di vita di circa 50 anni, un tasso di morte alla nascita di ottanta su mille. Inoltre lo stato è governato dal generale dittatore Denis Sassou-Nguesso al potere dal 1979. , Giornalisti e cittadini non possono andare a Pointe-Noire, la capitale del petrolio sulla costa atlantica, che è sorvegliata da poliziotti armati. Le tante manifestazioni contro gli scavi dell'Eni sono represse e la popolazione vive nell'inquinamento dell'acqua. L'acqua potabile è in Congo negata al trenta per cento della popolazione. Insomma: il tradizionale colonialismo del passato è stato sostituito da un neo-colonialismo finanziario che non ha più bisogno di occupare militarmente territori, ma che finanzia i signori locali e fa accordi con governi corrotti, mentre la popolazione vive nella miseria. Tino |